MANIFESTO di Domenica 7 aprile 2019

Durante questo cammino quaresimale sentiamo i richiami di una coscienza consapevole dei propri errori. Ma non sia turbato il nostro cuore, anzi ci invada la gioia, perché il nostro Dio non ci rimprovera, ma ci perdona! Con il rimprovero si rinfaccia una colpa che appartiene al passato, la si rende ancora più attuale. Con il perdono, invece, Dio ci rinfaccia, cioè ci mette di fronte, l’avvenire, le nostre possibilità e non le nostre manchevolezze. Il rimprovero finisce per far ripiegare un individuo su se stesso, sul suo peccato. Col perdono Dio, in Cristo, ci fa uscire dal peccato. Con il rimprovero si dimostra di conoscere la persona e il suo peccato. Dio, con il perdono, più che conoscerci mostra di “inventarci” diversi, nuovi, perché il rimprovero ci costringe a guardare indietro, mentre il perdono ci obbliga a guardare avanti.

Gli scribi e i farisei portano una peccatrice a Gesù, l’unico che può condannare il peccato, lui che è senza peccato. Ma Gesù perdona quella donna e fa nascere in lei la speranza di una vita nuova. Con Dio non bisogna mai disperare.